15/06/13

Senatrice Gambaro, il problema del MoVimento è Beppe Grillo?
La Senatrice Gambaro (M5S), in una intervista a SkyTg24, incalzata da un giornalista che voleva fargli dire quello che egli aveva in mente, è caduta ingenuamente nella trappola mediatica e ha affermato che, oggi il problema del Movimento Cinque Stelle è Beppe Grillo.
Questo perché, secondo lei, il risultato delle elezioni Amministrative è stato al di sotto delle aspettative e la colpa sarebbe di Beppe Grillo e dei suoi attacchi mediatici alle istituzioni.
Ci sono vari piani in cui quest’affermazione “il problema del MoVimento è Beppe Grillo” può essere analizzata.
Piano della Riconoscenza
E’ fuori di dubbio che senza Beppe Grillo, la Senatrice Gambaro senza la forza di Beppe Grillo che ha trascinato al voto milioni di cittadini convincendoli a dare fiducia al MoVimento, non  sarebbe mai arrivata dove è arrivata: nel punto più alto delle Istituzioni (il Senato della Repubblica Italiana)
Oggi, probabilmente continuerebbe a fare il suo onorato lavoro di Consulente (come riporta il suo profilo sul sito del Senato), mischiandosi ai milioni di persone che quotidianamente si svegliano per sbarcare il lunario. Invece oggi, grazie esclusivamente allo straordinario apporto che Beppe ha dato al MoVimento, fa parte di una elite di 315 Senatori, pensate 315 su 60 milioni di cittadini.
 Piano della Comunicazione
Si può essere non d’accordo con alcuni principi, si possono non condividere alcune idee, si può su alcuni temi pensarla diversamente anche rispetto a Beppe Grillo, ma un conto è criticare un’idea, un conto è criticare la persona. Dire che il problema del MoVimento è Beppe Grillo, si configura come un attacco ingeneroso alla persona non alle idee che questa (seppure il leader del MoVimento) può avere. Pertanto sul piano della comunicazione questa è una grave caduta di stile, si proprio  il piano della comunicazione, terreno che la Senatrice Gambaro ha dato prova di non saper gestire, facendosi imboccare le parole dal giornalista.
Piano della Strategia Politica
Sempreché non si desideri la fine del MoVimento (non oso ancora pensare questo della Senatrice Gambaro), la sua intervista è un errore di strategia politica, dettata forse dal desiderio di protagonismo che l’essere Senatrice della Repubblica può dare. Evidentemente, rivestire questo importante ruolo, arrivare a vette così alte può dare alla testa, così come accade agli scalatori quando raggiungono l’alta quota per scarsità di ossigeno. Evidenziare una contrarietà senza neppure discuterla nell’assemblea dei parlamentari 5 Stelle, è un errore di strategia puerile. Facendo cosi si consegna il M5S (che è già sotto un attacco mediatico), a quei poteri che il M5S sta lottando per cambiare. In questi poteri forti ci sono partiti e mass media. Si pensi ad esempio all’intervista su La7 di Gruber a Roberto Fico . Anche quell'intervista va in questa direzione. Piuttosto che parlare di ciò che il M5S sta facendo, la Gruber si è concentrata su domande, al limite del gossip, del problema dei “cosiddetti” dissidenti, tentando di  far passare la linea che il M5S è tutto chiuso su se stesso a discutere di regole e diaria.
I latini dicevano “dividi et impera”, pertanto la Senatrice Gambaro ha fatto esattamente questo, consegnare queste “presunte divisioni” ai media con ricadute negative per il MoVimento. Se ci sono problemi, questi vanno discussi e, se necessario, gestiti mediante votazione onde convergere sulla posizione maggioritaria. Fughe in avanti fanno solo male al MoVimento e si spiegano solo con quelle smanie di protagonismo che talvolta qualcuno ha manifestato di avere.
Come andare avanti adesso?
Penso quindi che su qualunque piano sia analizzata l’esternazione della Senatrice Gambaro, si arriva alla conclusione che questa esternazione è stata inappropriata.
Che cosa fare adesso? Non ritengo che l’espulsione possa essere una soluzione. Come si sa, la Costituzione non impone ai parlamentari alcun vincolo di mandato e pertanto una sua eventuale espulsione farebbe di lei un martire di una presunta (in questo caso) democrazia.
Ritengo che la sua posizione vada discussa in un’assemblea interna dei parlamentari per valutare se la sua è una linea maggioritaria oppure, come penso, minoritaria.  
Fatto ciò occorrerebbe seguire la linea della maggioranza e chi decidesse di non aderire, allora sì, in questo caso si porrebbe fuori dalla democrazia e si metterebbe fuori dal MoVimento da solo.
Giovanni Caso

09/06/13

Avviso Pubblico per Praticantato Domestico

Il Movimento 5 Stelle di Magenta, ispirato da analogo bando di gara pubblico del Comune di Magenta, lancia un suo bando di gara riservato al personale dell'amministrazione magentina, ed in particolare alla giunta comunale, teso alla ricerca di n.6 progetti di praticantato domestico presso le abitazione degli attivisti del MoVimento.

Gli assegnatari (a scelta, anche loro familiari) parteciperanno al progetto formativo in una o più delle seguenti tematiche:

  • rifacimento letti
  • pulizia pavimenti
  • vari progetti di stiratura (dai fazzoletti alle camicie, certamente più challenging)
  • cura del bagno e dei lavabi
  • spolveratura superfici varie
  • pulizia vetri e finestre
  • lavatura piatti ed affini
(il M5S assicura i tirocinanti contro gli infortuni e per morte presso primarie compagnie assicurative).

Il Praticantato Domestico è una preziosa esperienza per la pubblica amministrazione che può entrare in contatto con i reali problemi della cittadinanza, è rivolto a qualunque dipendente o amministratore del Comune di Magenta, familiari ed affini sino al 3° grado inclusi.

Il Praticantato Domestico non comporta attività di lavoro e pertanto non costituisce in alcun modo rapporto di lavoro o altra tipologia contrattuale assimilabile. Si tratta di attività svolta a titolo volontario e gratuito.

PS: celie a parte, davvero non ci si vergogna più di niente. E' di una tristezza infinita vedere come una giunta che si autodefinisce di "sinistra", voglia approfittare in modo così palese della disperazione di chi è alla ricerca di un lavoro, chiedendo prestazioni totalmente non retribuite.

In altri tempi, od in altre latitudini, questo si sarebbe chiamato banalmente feroce sfruttamento dei più deboli. Ora, la cultura piddina imperante la chiamerà magari "occasione formativa".

Davvero, abbiamo bisogno di rivoltare come un calzino questa classe amministratrice, a qualsiasi livello.